
Maghnia è divisa in 'ghetto', quartieri divisi per nazionalità, Nigeria, Camerun, Mali, Burkina Faso, Senegal, Gambia, Guinea, Ghana... Ogni comunità ha i propri chairmen, i capi: un presidente, un vice-presidente, un segretario ed un addetto alla sicurezza. Quando arrivi devi andare da loro, ti fanno pagare una tassa, sono loro che decidono chi deve partire o restare. Non si può bere alcol, se qualcuno ha un piccolo lavoro deve dare una parte dei soldi ai chairmen che li usano per i bisogni di tutti, si cucina a turno e si mangia tutti insieme. Tutti sono organizzati più o meno allo stesso modo. I più tecnologici hanno un generatore e una saletta con televisione e antenna parabolica. I più poveri non hanno niente: solo le tende, in cui mangiano, dormono e contano i giorni che passano. E’ molto pericoloso, ci sono delle gang che sequestrano le persone, poi chiedono un riscatto alle famiglie rimaste a casa, ci sono i ladri. C’è gente che preferisce non vivere nell’accampamento, si nascondono nei dintorni, in case abbandonate o in rifugi di fortuna nei boschi. Anche le donne vivono nella foresta vicino. Molte di loro muoiono durante il parto, non vanno all’ospedale perché hanno paura di essere arrestate..."
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